martedì 21 febbraio 2012

La scalinata verso il cielo incisa nella roccia
Perperikon: il Tempio inciso nella roccia

In Bulgaria un'incredibile montagna scavata dall'Uomo venne usata fin dalla Preistoria come santuario megalitico uno dei luoghi in Europa più ricchi di ritrovamenti archeologici megalitici risalenti alla preistoria. Perperikon è conosciuto anche come Hyperperakion, situato a est della catena montuosa del Rhodopi a circa 15 chilometri dalla cittadina di Kurdzhali, vicina al fiume Perperishka. Si tratta di un ritrovamento archeologico, di notevoli dimensioni, il più vasto finora trovato nei balcani, posto su una collina rocciosa a 470 metri di altezza. Il sito megalitico di Perperikon è interamente scavato nella roccia della montagnola, dove è possibile vedere centinaia di coppelle, vasche, grotte, sedili intagliati nelle pareti, poggi, un impressionante altare tondo di quasi due metri di diametro e perfino scalinate. I massi sono ricoperti di pitture e graffiti di corpi umani, e figure geometriche simboliche. E' più che probabile che si tratti di un luogo sacro, di un antico santuario megalitico. Le prime tracce umane documentate dall'Archeologia ufficiale in quest'area risalgono a settemila anni fa in piena epoca preistorica, ma certamente i megaliti sono risalenti al Pleistocene. 
Intagli a forma di trapezio
sulla parete verticale
In alcune nicchie, sono impressionanti i tagli netti, come se fossero stati "segati" a colpi di moderne ed a motore, lo stesso vale per le pareti perfettamente levigate.
 E' evidente che la gente che creò tale opera era legata fortemente alla Terra e quindi connessi al culto ancestrale della Dea Madre Terra. Le evidenze archeologiche di tale culto sono il simbolo del Trapezio. Ciò che più impressiona osservando il sito di Perperikon, oltre al santuario megalitico, sono le miriadi di nicchie tutte della stessa misura, di forma trapezoidale intagliate sulle pareti a picco della montagna a circa 400 metri di altezza! La profondità ridotta delle nicchie ne impedirebbe un uso funebre: resta quindi incerta la loro funzione, anche in virtù del loro allineamento.
 La veduta dal basso del fianco della montagna di Perperikon mostra, come in altri casi, pareti erose con una moltitudine di grotte e anfratti naturali e artificiali.. Resta l'interrogativo di come gli antichi riuscissero tagliare la roccia su uno strapiombo e soprattutto sulla loro funzione reale. 
Proprio come ad esempio i pozzi sacri in Sardegna e a Cuma nell'Antro della Sibilla, i riti di fertilità e di purificazione vi si svolgevano regolarmente, nonché l'osservazione delle stelle similmente come avveniva in altri luoghi conosciuti in Europa come Stonehenge, Carnac in Bretagna, il Musiné, la Sardegna ed altri in Italia.; in questi siti i popoli antichi riuscivano a percepire le correnti magnetiche terrestri e a edificare megaliti anche a scopi curativi. La forma del Trapezio inoltre rappresentava l'anatomia sessuale femminile da cui nasce la vita, e quindi ecco perché come si vede se si guarda dall'alto la geometria dei pozzi di Sardegna, il disegno in generale riproduce l'organo riproduttivo femminile nella sua interezza. La Madre Terra così veniva vista come la nostra madre, colei che ci nutre e da cui siamo nati. Le vasche presenti sul sito di Perperikon contengono acqua piovana, ed è molto probabile che si trattasse di vasche legate ai riti di fertilità o di purificazione, usate successivamente in epoca romana come tombe. 
Una delle vasche presenti sul sito di Perperikon,
che contiene dell'acqua piovana.

 Paul Gendrop, professore di ricerche di architettura dell'Università Nazionale di Città del Messico e docente di arte e archeologia dell'Università di Parigi, nonché autore di diversi libri sulle culture antiche mesoamericane, asserisce che alcuni autori identificano anche nella cultura Olmeca e in altre antiche popolazioni mesoamericane…"si riconoscono in alcune figure gli attributi della Dea Madre divinità della terra associate al culto delle grotte" - culto come visto professato ovunque esistano grotte scavate con megaliti - e luoghi sacri che simbolizzano bocche aperte attraverso le quali si accede nel mondo sotterraneo"… Le scale intagliate nella roccia che salgono a Perperikon sono molto erose e denotano una notevole antichità, mentre le coppelle orizzontali che delimitano il bordo della scala, venivano forse utilizzate come illuminazione del percorso. Ovviamente quelle che si vedono sono costruzioni preistoriche; anche se i Traci che successivamente vissero sul luogo derivano anch'essi da stirpi cosiddette Indoeuropee come il popolo che li precedette a Perperikon.

Coppelle circolari che delimitano il bordo della scala.
Si pensa che l'oracolo che si trova in cima alla montagna sacra sia dedicato alla divinità tracia Zagrey, l'equivalente al Dioniso dei Greci connesso al cielo. Comunque il sito fu utilizzato come tempio sacro per millenni, fin dentro l'epoca classica. A Perperikon si notano infatti al di sopra dei massi ciclopici, altre costruzioni in mattoni di dimensione notevolmente inferiori e dunque più recenti, proprio come accadde a Machu Picchu in Perù, dove le capanne costruite con piccoli sassi dagli indios sono poste sopra gli enormi massi edificati dalla cultura che li precedette millenni prima. E' evidente la ragguardevole similitudine di lavorazione tra culture apparentemente diverse e lontane tra loro, ma che entrambe fanno pensare a opere e caratteristiche non convenzionali e appartenenti alla medesima cultura. Successivamente molti altri popoli invasero la zona tra cui i soliti Romani, costruendo una fortezza intorno alla collina, all'interno della quale trovano posto templi e quartieri residenziali. 

 Esattamente ai piedi della collina rocciosa invece, c'è il villaggio di Gorna Krepost, in bulgaro "castello in cima"; non è un caso il nome del luogo, così come il significato. Di solito da ciò che si è potuto verificare in luoghi simili a questo, è la presenza sul monte stesso o di uno adiacente, di una fortificazione alto-medievale sulla sommità. Ciò che più incuriosisce di Gorna Krepost è sicuramente la presenza di una torre ottagonale che è parte della fortezza medievale, costruita con grandi blocchi di pietra rettangolari. La questione è interessante perché abitualmente costruzioni medievali simili, di pianta ottagonale ricordano la simbologia della cultura dei Cavalieri Templari.

di Antonella Verdolino